I batteri che abitano il nostro intestino influenzano la salute mentale
Relazione tra disturbi neurologici e psichiatrici e microbiota
I disturbi psichiatrici, tra cui il disturbo depressivo maggiore, la schizofrenia, il disturbo bipolare, il disturbo dello spettro autistico e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività rappresentano un problema di salute che attualmente tende a peggiorare. Se parliamo solo di depressione, si stima che 280 milioni di persone di tutte le età e il 5,0% degli adulti ne siano affetti in tutto il mondo (Global Health Data Exchange, 2021)
Diventa importante trovare delle risposte in merito all’eziopatogenesi di questi misteriosi disturbi al fine di incidere positivamente nel campo della prevenzione e della promozione della salute mentale o della creazione di agenti farmacologici più efficaci.
Negli ultimi anni, l’attenzione scientifica si è rivolta alla relazione tra disturbi neurologici e psichiatrici e microbiota costituito da circa un trilione di microbi (principalmente da batteri, virus e funghi) la maggior parte dei quali abita il nostro intestino ed interagisce con il sistema nervoso centrale attraverso più percorsi influenzando la salute mentale, tra cui la depressione.
Il Secondo Cervello
L’intestino è il solo organo a contenere un sistema nervoso intrinseco in grado di mediare i riflessi in completa assenza di input dal cervello o dal midollo spinale: si tratta del Sistema Nervoso Enterico denominato “Secondo Cervello” nel 1998 da Michael D. Gershon, neuroanatomista della Colombia University. I lavori di Gershon e di altri studiosi, negli ultimi venti anni, hanno dimostrato che il cervello che abbiamo nella pancia ha una sua autonoma organizzazione e, soprattutto, non riceve solo comandi dal cervello, ma li invia anche. Da questo dialogo scaturiscono effetti signifìcativi sulla salute e sull’umore.
Bisogna tener presente che il sistema nervoso enterico è anche un grande deposito di sostanze chimiche, all’interno del quale è rappresentata ciascuna delle classi di neurotrasmettitori che si trova nel cervello: ciò suggerisce che la lingua parlata dalle cellule del sistema nervoso enterico sia ricca e simile a quella del cervello nella sua complessità.
Asse microbiota-intestino-cervello
Da questi studi nacque la consapevolezza della costante comunicazione bidirezionale tra intestino e sistema nervoso centrale e si cominciò a parlare di asse intestino-cervello (gut brain axis). Ad oggi, consapevoli del ruolo dei microbi che abitano il nostro intestino, si parla di asse microbiota-intestino-cervello riferendoci a questa comunicazione bidirezionale mediata da segnali neurali, immunitari e chimici attraverso percorsi diretti (nervi) e indiretti (circoli sistemici). I cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale e di conseguenza nella presenza di acidi grassi a corta catena, aminoacidi e numerosi metaboliti da esso prodotti possono alterare segnali neurali, immunitari e chimici e causare disturbi a livello del sistema nervoso centrale, inclusa la depressione.
Gli effetti benefici delle diete e degli psicobiotici che prendono di mira l’asse microbiota-intestino-cervello nella depressione sono sempre più riportati sia negli studi preclinici che clinici.
Diete e psicobiotici
Gli psicobiotici comprendono batteri vivi (probiotici) e sostanze che ne favoriscono la crescita (prebiotici) che possiedono effetti positivi sul sistema nervoso influenzando la risposta dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) allo stress, riducendo l’infiammazione sistemica, e producendo composti neuroattivi.
Per quello che riguarda le diete, revisioni sistematiche e meta-analisi hanno concluso che interventi dietetici ritenuti “sani” hanno effetti benefici sia sulla prevenzione che sul miglioramento della depressione. In particolare, modelli dietetici che prevedono un’assunzione elevata di cereali integrali, olio d’oliva, verdure, frutta, pesce, soia e latticini a basso contenuto di grassi possono essere associati a un minor rischio di depressione, in quanto promuovono un microbioma più sano ed una migliore integrità della barriera intestinale, mentre una dieta occidentale ricca di grassi saturi e zuccheri ha dimostrato di avere un impatto deleterio sul sistema nervoso, aumentando la produzione di endotossine da parte dei batteri commensali e promuovendo la neuroinfiammazione con conseguente declino cognitivo e depressione.
Conclusioni
Sappiamo ormai che la salute dell’intestino e l’equilibrio della comunità microbica che lo abita influenza la salute mentale e la salute in generale. Ancor oggi però i meccanismi precisi alla base del ruolo dell’asse microbiota-intestino-cervello nella depressione e nelle altre malattie psichiatriche rimangono poco chiari e sono necessari ulteriori studi per fornire nuovi approcci terapeutici per sostenere la salute mentale.
BIBLIOGRAFIA
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Aleksandra Góralczyk-Bińkowska , Dagmara Szmajda-Krygier, Elżbieta Kozłowska The Microbiota-Gut-Brain Axis in Psychiatric Disorders Review Int J Mol Sci. 2022 Sep 24;23(19):11245. https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC9570195/
Il secondo cervello di Michael D. Gershon (2012)
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